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   LO SCOPO DEL GIOCO

Lo scopo del gioco è di far entrare la sfera (originariamente una palla di cuoio) nella porta avversaria, delimitata da due pali verticali congiunti da una traversa superiore che li unisce.

La regola principale che caratterizza e differenzia questo sport rispetto al Rugby e alla Pallamano è che la palla non può essere toccata o colpita con braccia e mani; per lo più si usano i piedi ma ogni altra parte del corpo è ammessa. Il giocatore deputato al ruolo di portiere è l'unico che può toccare il pallone con le mani, ma solo all'interno della propria area di rigore (un rettangolo prospiciente la porta delimitato anch'esso da righe bianche); fino alla fine degli anni trenta vigeva la regola che il portiere poteva toccare la palla sino alla fine della propria metà campo.

Rilevante è anche la regola del cosiddetto fuorigioco:
un giocatore si dice in posizione di fuorigioco quando - al momento in cui un compagno gioca il pallone - egli si trova più vicino del pallone stesso alla linea di porta avversaria, eccezione fatta se tra lui e la linea di porta vi siano almeno due avversari. In termini pratici, tale eccezione alla regola si traduce nel fatto che, essendo il portiere avversario in genere il giocatore in campo più vicino alla linea di porta avversaria, l'essere in fuorigioco si traduce spesso nell'essere al di là dell’ultimo difendente.