Sono quattro i principali ruoli del calcio: il portiere, il difensore, il centrocampista e l'attaccante.
Il calcio è giocato da due squadre di 11 giocatori ciascuna, impiegati in diversi ruoli: il portiere, il solo cui sia consentito toccare il pallone (circonferenza 68/71 cm; peso 396/453 g) con le mani (tranne nel caso di un retropassaggio volontario da parte di un compagno di squadra), e comunque esclusivamente nella propria area di rigore, che ha una superficie di 40,32 x 16,7 m; i difensori; i centrocampisti; gli attaccanti.
Un tempo i numeri servivano a indicare i ruoli (1 per il portiere, 2 per il terzino destro, 3 per il terzino sinistro e così via); oggi, considerando l’elevato numero di giocatori a disposizione di un allenatore, i numeri hanno perso significato. Benché un allenatore possa disporre i suoi giocatori nel modo che ritiene più opportuno, tutte le formazioni sono costituite da portiere, difensori, centrocampisti e attaccanti. Alcuni giocatori, quali il portiere e i terzini, hanno compiti essenzialmente difensivi; ad altri (i centrocampisti, cioè mediani, mezzali, esterni di fascia) compete l’impostazione della manovra nella zona centrale del campo; altri ancora, gli attaccanti, agiscono perlopiù in funzione offensiva e a loro prevalentemente è dato l’incarico di segnare gol.
I ruoli e le responsabilità dei vari giocatori sono diversi, ma la struttura stessa del gioco del calcio fa sì che i partecipanti siano via via coinvolti in tutte le fasi del gioco. Questa mancanza di rigidità dei ruoli, cioè la libertà d’azione di cui godono i singoli giocatori, è una delle ragioni per cui il calcio è stato definito come “il più democratico dei giochi di squadra”. Qualunque sia il suo ruolo specifico, un giocatore deve essere in grado occasionalmente di ricoprirne anche altri.
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